mercoledì 17 novembre 2010

Fallito TENTATIVO di RAPIMENTO dei bambini di Aafia Siddiqui





COMUNICATO STAMPA della Coalizione Giustizia per Aafia

13 novembre 2010, New York – Oggi, approssimativamente alle ore 16, uomini armati hanno fatto irruzione nella casa della famiglia della dottoressa Aafia Siddiqui a Karachi, in Pakistan.

L’incidente è stato apparentemente un fallito tentativo di rapimento dei due figli minorenni della dottoressa Aafia Siddiqui – entrambi cittadini americani, che attualmente risiedono con i parenti in Pakistan. Non è noto come gli uomini armati siano riusciti a guadagnare l’ingresso dell’abitazione della famiglia Siddiqui, che è protetta 24 ore su 24 da guardie armate della polizia pakistana, fin da quando il figlio maggiore, Ahmed, è stato restituito alla famiglia ed è venuto a vivere con la nonna e la zia, a Karachi, nell’agosto 2008.

I due uomini armati, che erano nascosti nella camera da letto dei bambini, sono stati scoperti dalla madre di Aafia, Ismat. Aprendo la porta della stanza, la signora Siddiqui ha visto i due uomini, entrambi armati, con in mano dei sacchi di grandi dimensioni. Uno dei due uomini le ha puntato addosso una pistola, intimando: “Dove sono i bambini?”. La signora Siddiqui, terrorizzata, ha fatto un salto indietro, e uscendo dalla porta ha cominciato ad urlare. Immediatamente, altri membri della famiglia, udendo le urla, hanno allertato i poliziotti che si trovavano davanti al cancello d’entrata, ma apparentemente non sembravano essersi resi conto di quanto stava accadendo all’interno.Resisi conto del trambusto, i due uomini armati hanno abbandonato velocemente la scena. Erano spalleggiati da un terzo uomo armato, che li aspettava in un’auto parcheggiata nelle vicinanze, consentendo a tutti e tre gli assalitori di fuggire prima che potessero essere fermati.

L’International Justice Network (IJNetwork), associazione di avvocati che cura gli interessi della famiglia della dottoressa Aafia Siddiqui, ha espresso indignazione e preoccupazione in merito alla sicurezza dei suoi clienti.

“I responsabili del sequestro della dottoressa Aafia Siddiqui e dei suoi bambini, nel marzo 2003, devono ancora essere individuati e chiamati a risponderne”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’IJNetwork, Tina M. Foster. “Ma non vi è alcun dubbio sul fatto che il governo pakistano sarebbe ritenuto responsabile per qualsiasi danno che dovesse subire la famiglia della dottoressa Siddiqui in Pakistan, oggi”, ha dichiarato la signora Foster, perché “non solo il governo pakistano ha in generale il dovere di garantire la protezione e la sicurezza dei propri cittadini, ma si è anche assunto la responsabilità di garantire la sicurezza della famiglia Siddiqui, attuando le procedure di scorta in casa Siddiqui, avendo sostanzialmente la famiglia sotto controllo 24 ore su 24”. La signora Foster ha aggiunto che “questo tentativo di rapimento è solo l’ultimo di una serie di incidenti che suggerisce come ci siano individui che tramano nell’ombra, i quali non si fermano dinanzi a nulla per cercare di impedire che la verità su quanto accaduto alla dottoressa Siddiqui e ai suoi tre bambini venga alla luce”.

Nessun commento:

Posta un commento