giovedì 25 marzo 2010

28 marzo: Aafia Siddiqui Day – Giornata mondiale per Aafia Siddiqui

بسم الله الرحمان الرحيم

Assalamu ‘alaykum waRahmatullahi Ta’ala waBarakatuHu

Spero di trovarvi tutti in ottima salute e con l’Iman forte inshaAllah.

Vi invito a difendere l’onore della vostra sorella che ha dedicato la sua vita a difendere l’onore di questa Ummah. Se siete interessati, continuate a leggere per favore. In caso contrario, o se siete troppo occupati, spendete il tempo che vi sarebbe occorso per leggere questo messaggio per cercare una scusa che siate sicuri vi potrà proteggere nel Giorno del Giudizio. Ricordatevi soltanto il monito del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui), che disse: “Chiunque sia presente mentre un Musulmano viene umiliato dinanzi a lui, e sia in grado di soccorrerlo (ma non lo faccia), Allah lo umilierà dinanzi a tutta la creazione nel Giorno del Giudizio”.

Noi tutti dovremmo essere consapevoli della situazione della nostra sorella Aafia Siddiqui che il mese scorso è stata condannata per il tentato omicidio di soldati americani in Afghanistan, e attualmente si trova in carcere.

Il lato oscuro di questa vicenda è il fatto che Aafia era scomparsa dal 2003, e afferma di essere stata rapita con i suoi tre bambini da parte dei servizi segreti pakistani, che li consegnarono poi nelle mani degli americani, i quali rinchiusero la sorella in diverse prigioni segrete, separandola dai suoi figli, per cinque anni, durante i quali fu ripetutamente stuprata e torturata. Due dei suoi bambini risultano tuttora scomparsi.

Al processo contro Aafia è stato dimostrato che non c’era alcuna prova di qualsiasi residuo proveniente dal fucile da cui si presume ella abbia sparato, alcuna traccia delle sue impronte sul fucile stesso; nessun bossolo di proiettile è stato rinvenuto nella camera, né alcun foro di proiettile nel muro. Le testimonianze dei soldati erano in conflitto le une con le altre, e con le loro stesse precedenti dichiarazioni.

Nonostante l’accusa abbia ammesso che Aafia non sia un membro di Al-Qa’ida, e che non sia collegata ad alcun gruppo terroristico, ella è stata a tutti gli effetti giudicata come se lo fosse. La lettura della sua sentenza è prevista per il 6 maggio, e potrebbe passare il resto della sua vita in un carcere americano di massima sicurezza. Attualmente, le è stato negato l’accesso alle linee telefoniche, non può né inviare né ricevere lettere, o eventuali visite, nell’interesse della “sicurezza nazionale”.
Aafia Siddiqui Day – Giornata mondiale per Aafia Siddiqui

Domenica 28 marzo 2010 sarà il 7 ° anniversario del rapimento di Aafia e dei suoi bambini. Per commemorare tale ricorrenza ed evidenziare il caso di Aafia come simbolo della brutalità della cosiddetta “guerra al terrorismo”, con l’obiettivo di farla reimpatriare in Pakistan e di avviare un’indagine sulla sorte dei suoi due bambini scomparsi, si è formato il Comitato Giustizia per Aafia (Justice for Aafia Coalition – JFAC -www.justiceforaafia.org), che attualmente è presente in quattro continenti.

In una giornata internazionale di protesta, il nostro obiettivo è di organizzare eventi, manifestazioni, campagne per l’invio di lettere, khutbah, etc nelle città di tutto il mondo, per dimostrare la nostra solidarietà nei confronti di Aafia, nello stesso giorno, il 28 di marzo.
Ognuno di voi può organizzare quanto segue:

a) Organizzare un evento nella vostra località. Si potrebbe passare un’ora approfondendo la sua vicenda, presentando il suo caso alla comunità, dopo averlo studiato approfonditamente. Il Comitato Giustizia per Aafia (JFAC) vi potrà fornire tutte le informazioni necessarie per la presentazione. Chiedete l’appoggio di politici di tutti gli schieramenti, dell’imam locale, e di qualsiasi altro contatto.

Se siete interessati ad organizzare una conferenza o un incontro di questo genere, con l’eventuale proiezione di un documentario, scrivete un’e-mail a events@justiceforaafia.org
b) Sottoponete il vostro progetto al sito, facendo in modo che sia tutto organizzato entro pochi giorni, e cercando di ottenere il più possibile l’attenzione dei mass media (submissions@justiceforaafia.org)

c) Chiedete a 20 persone della vostra comunità di inviare una lettera sia al vostro quotidiano locale che ad un quotidiano nazionale nella settimana che comincia il 22 marzo. Le lettere dovranno essere brevi, accennare al Giorno mondiale per Aafia Siddiqui, ricordando il rapimento, la detenzione, i bambini scomparsi e l’evento che si sta organizzando.

d) Cercate 20 persone (non le stesse del punto precendente) che scrivano quel giorno una lettera ad Aafia; anche i bambini potrebbero scriverle una letterina mashaAllah… Anche se attualmente le viene negato il diritto di ricevere posta, se il volume delle lettere ricevute fosse sufficiente, cio’ potrebbe aprire un lieve spiraglio.

e) Ci sarà Insha’Allah una marcia di solidarietà presso l’ambasciata del Pakistan a l’ambasciata Usa a Londra, domenica 28 marzo, a partire dalle ore 14.00. Vi chiediamo di pubblicizzare l’evento, e se possibile organizzare il viaggio di quanti volessero partecipare.

f) Il più presto possibile, sarà disponibile sul sito un opuscolo informativo e altre risorse; tutto il materiale sarà tradotto in più lingue, chiunque potrà stampare e distribuire il materiale.

g) Contattate la moschea locale, chiedendo di dedicare la Khutba di venerdì 26 marzo al caso di Aafia Siddiqui. InshaAllah ci sarà presto una khutba-modello disponibile da scaricare dal sito web

Ci sono altre idee in fase di sviluppo; chiunque volesse contribuire a questa campagna, può contattare il sito inshaAllah.

(info@justiceforaafia.org)

Sorella Aafia era solita sensibilizzare e raccogliere fondi per i suoi fratelli e sorelle in Bosnia durante il genocidio, aveva l’abitudine di andare a trovare i neo Musulmani a casa loro, e insegnare loro il Corano; insegnava ai disabili, portava i musahif e altri libri islamici ai prigionieri Musulmani negli Stati Uniti, ed è solo quel poco che sappiamo di lei. La piena portata dei suoi sforzi per questo Dîn, solo Allah la conosce. Cerchiamo di non perseverare nell’abbandono della nostra sorella, che è una prova di quanto sia debole questa Ummah, e di quanto siamo lontani dai tempi in cui una prigioniera Musulmana gridò: “Yâ Mu’tasim!!”…

Jazakum Allahu khayran

wa-s-salam

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